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ITINERARIO 32 (Santa Sofia-Galeata)
INSEGUENDO UNA STORIA LONTANA
Distanza: 10 km Durata: mezza giornata Periodo consigliato: da marzo a novembre Partenza e arrivo: Municipio di Galeata - Villa di Teodorico
Galeata è un piccolo paese della Val Bidente ma con una storia antica che racconta come questi territori, oramai spopolati, avessero nell’antichità un ruolo di grande importanza religiosa, sociale e politica. Questa passeggiata conduce alla scoperta di segni che rappresentano un vero e proprio patrimonio culturale ed archeologico. All’interno del territorio comunale si trovano infatti quattro importanti siti che raccontano una storia antica: la Chiesa di Sant’Ellero, la città romana di Mevaniola, i resti del Palazzo di Teodorico e il Museo Archeologico Mons. Domenico Mambrini. Vale la pena di percorrere l’intero itinerario a piedi. La prima parte del percorso segue un tracciato antico, la Via Crucis in un suggestivo sentiero che sale fino ai 442 metri s.l.m. del Monte Sant’Ellero. La seconda parte è invece un percorso cittadino per raggiungere la località di Pianetto e quella del Podere Pantano. Si consiglia comunque di contattare il comune di Galeata dal momento che le aree archeologiche non sono sempre aperte al pubblico. L’amministrazione mette a disposizione anche guide turistiche.
DA NON PERDERE Chiesa di Sant’Ellero Città romana di Mevaniola Palazzo di Teodorico Museo Domenico Mambrini Pianetto |
PERCORSO

Campanile di Sant’Ellero |
Galeata è una piccola località della valle del Bidente. Posto a circa 35 km da Forlì, questo paese cresciuto tra gli Appennini, nasconde una storia lontana che racconta l’importanza della sua posizione nell’antichità. La partenza dell’itinerario è il giardino su cui si affacciano il teatro e il palazzo comunale di Galeata. Da qui si prende via Palmiro Togliatti. Dopo poche decine di metri sulla sinistra un cartello indica la direzione per Sant’Ellero. Questo è il percorso da effettuare a piedi lungo l’antico sentiero che porta al santuario. Si consiglia di salire per questo tragitto indicato da tabelle in legno e da segni bianchi e rossi della sentieristica C.A.I. Lo stradello in pietra sale ripido per circa 2 km. Il panorama sulla vallata è molto interessante e sul percorso si incontrano le colonnine con pannelli in ceramica che formano le stazioni della Via Crucis. L’alternativa è salire per i 3 km di strada asfaltata. L’antica chiesa di Sant’Ellero posta a 442 metri s.l.m. è quello che rimane dell’Abbazia fondata dall’eremita Hilarius intorno al 500 d.C. La facciata della chiesa romanica, che sorge all’interno di un bosco misto di pini e cipressi, è in grossi blocchi di arenaria con un ampio rosone posto sul portale d’ingresso. L’interno, a navata unica, conserva nella cripta le reliquie del santo e la cella posta dietro l’urna è meta di continui pellegrinaggi. Tradizione vuole che infilare il capo in un foro nella pietra aiuti miracolosamente a guarire dal mal di testa. |

Castello di Pianetto |
L’abbazia esercitò nel corso della sua storia un’importante funzione religiosa e sociale e le fu riconosciuto un grande potere politico: dal 1000 al 1200 arrivò a controllare ben 40 parrocchie. Visitata la chiesa, si ridiscende verso Galeata. Giunti a valle, si svolta a destra e si percorre un breve tratto della S.P. 4 e poi si imbocca la vecchia strada che conduce a Pianetto. Una sterrata a destra denominata Canova-Basino conduce alla vicina area archeologica di Mevaniola. I resti della città romana di Mevaniola sono situati su un terrazzo fluviale a nord del borgo di Pianetto. L'area archeologica è delimitata dal torrente Rio Secco, da cui provengono corredi tombali databili al VI sec. a.C., e dal torrente Catenacciano. Gli edifici pubblici scoperti sembrano organizzarsi attorno allo stradello che attraversa l'area archeologica e che sicuramente ricalca un’importante via cittadina. Salendo si incontrano sulla sinistra alcune strutture riconducibili alle terme pubbliche, parzialmente scavate intorno agli anni ’60, di cui oggi si vede un ambiente rettangolare con una struttura semicircolare, forse facente parte della zona riscaldata dall'impianto. A nord-ovest dell'impianto termale (a destra dello stradello) era l'ipotetica area forense (oggi interrata) con la piazza di forma rettangolare (60 x 36,5m circa) pavimentata in lastre d'arenaria con inserti in marmo rosso. Su un lato breve era forse situata la basilica e a monte il piccolo teatro. Lasciata l’area di Mevaniola ci dirigiamo a destra in direzione di Pianetto. Il paese, 1 km a monte di Galeata, rappresenta un bell’esempio di piccolo borgo. Dell’antico castello non rimane che un rudere mal conservato e quasi interamente riassorbito dalla vegetazione. |

Veduta di Galeata |
Bella la piccola e unica via che attraversa il paese e il rinascimentale Convento dei Padri Minori Conventuali in cui oggi ha sede l’importante Museo Mons.Domenico Mambrini. L’esposizione permanente è divisa in due sezioni, una storico-artistica con opere della collezione di Domenico Mambrini, ed una archeologica in cui sono esposti i materiali provenienti dal sito della città romana di Mevaniola, in particolare dalla Necropoli, dalla Villa di Teodorico, dall'Abbazia di Sant’Ellero e dal territorio del fiume Bidente. Tornati al Municipio si segue l’indicazione Strada San Zeno. Dopo circa 500 metri si svolta a destra in via Pantano. Alle falde del Monte delle Forche, annunciato da un cippo in pietra, una carraia sulla destra conduce al sito archeologico Villa di Teodorico. Le fondamenta di questo palazzo e la zona termale dello stesso, sono tuttora visibili, custodite all’interno di un ampio tendone. L’edificio, indicato come la residenza di caccia di Teodorico, era probabilmente di grandi e importanti dimensioni e risale al V-VI secolo. |

Sentiero delle Celline |
Venne scavato per la prima volta nel 1942 ad opera dell'Istituto Archeologico di Roma e successivamente in altre campagne di scavo. Una fornace, alcuni condotti di canalizzazione, di epoca romana, un’area termale sono una parte dei resti riaffiorati dal terreno. Nell’area sono previste nuove campagne: sembra infatti che il Palazzo di Teodorico avesse dimensioni considerevoli e fosse formato da una serie di edifici che costituivano una vera e propria reggia. |
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APPROFONDIMENTI
• CITTÀ DI MEVANIOLA
Il sito archeologico della città di Mevaniola si trova poco distante dal borgo di Pianetto. Di fondazione umbra, Mevaniola divenne nel I secolo a.C. Municipium romano fino al V secolo, quando venne abbandonata. Percorrendo l’area archeologica ci si imbatte nei resti di un edificio a pilastri e nelle terme, con tipico ambiente absidato, il cui pavimento a mosaico è custodito presso il Museo Mambrini. Il museo conserva anche un’iscrizione a mosaico che attesta la presenza della gens Caesii, famiglia umbra prestigiosa, già ricordata anche nella storia dell’umbra Sassina, l’odierna Sarsina. Percorrendo la strada del sito verso nord ovest, s’incontrano i resti di mura e colonne e una piazza rettangolare lastricata in pietra arenaria e marmo rosso di Verona. Probabilmente questa era la sede del foro romano; accanto esiste il teatro di impianto ellenistico e, alle sue spalle, una cisterna per la raccolta delle acque. Nel 1993 sono iniziati gli scavi nella necropoli di Mevaniola, di cui si possono ammirare i corredi nel museo di Pianetto. |
• IL MUSEO DI PIANETTO
Il Museo civico Mons. Domenico Mambrini di Pianetto nacque dalla passione e dalla volontà del Monsignor Mambrini (1879-1944), Arciprete di Galeata dal 1907 al 1944, che iniziò a raccogliere e collezionare reperti di varie epoche, rinvenuti nei siti archeologici del territorio di Galeata, creando un piccolo museo parrocchiale, presso la Pieve di San Pietro in Bosco. Nel 1951, la famiglia di Mambrini donò la raccolta al Comune di Galeata, che istituì il museo nel secentesco Palazzo Pretorio di Galeata. Il museo si arricchì ben presto di ritrovamenti importanti, provenienti dall’Abbazia di Sant’Ellero (V secolo), dalla Villa di Teodorico, dall’antica città di Mevaniola. Lo spazio museale di Palazzo Pretorio era ormai divenuto troppo esiguo per una collezione che spazia dall’epoca preistorica a quella rinascimentale, così nel 2001 il museo venne trasferito a Pianetto, nel Convento dei Padri Minori. Il museo, inaugurato nel 2004, si compone di una sezione archeologica e di una storicoartistica con ceramiche, dipinti ed affreschi di pregio, laboratori didattici e sala conferenze. L’ingresso al museo è introdotto da un documento video che ripercorre la storia del territorio. La prima sala è dedicata alla collezione di Monsignor Mambrini; una sala espone i reperti del territorio dall’età preistorica a quella romana, un’altra quelli dei periodi paleocristiano, altomedievale e romanico. Altre tre sale sono interamente dedicate rispettivamente ai reperti di Sant’Ellero, alla Villa di Teodorico e alla città di Mevaniola. I reperti della Villa di Teodorico, secondo i rilevamenti archeologici del 1999, risalgono una parte all’epoca romana e una al tardoantico, come confermano malte impiegate e tecniche costruttive. Il palazzo, oggi ricoperto, è ritenuto essere la residenza di caccia del re goto Teodorico, costruita sui resti di una domus romana. Per visite al Museo, tel 0543.981854. |
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SITI INTERNET D'APPROFONDIMENTO
• www.comune.galeata.fo.it
• www.museocivicomambrini.it
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Data: 8/12/2023 |
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