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ITINERARIO 33 (San Piero in Bagno)
DALL’EREMO ALLE SORGENTI DEL TEVERE
CARTA ESCURSIONISTICA CONSIGLIATA: BAGNO DI ROMAGNA 1:25000 - ISTITUTO GEOGRAFICO ADRIATICO
Distanza: 10 km Durata: mezza giornata Periodo consigliato: da luglio ad agosto Partenza e arrivo: Balze
Il connubio tra una natura strabordante fatta da falesie di roccia, foreste, salti d’acqua e luoghi simbolo di storia e spiritualità sono ciò che più di ogni altra cosa rende unico questo trekking alle pendici del Monte Fumaiolo, nell’Alta Val del Savio. Camminando nel silenzio del bosco si raggiunge infatti l’Eremo di Sant’Alberico, un edificio in pietra che più che dalle mani dell’uomo sembra nato direttamente dal sottobosco, tanto è in armonia con l’ambiente che lo circonda. Si potrà conoscere Fra’ Vincenzo, l’unico eremita che vive su queste montagne e che nelle giornate festive, in attesa dei pellegrini, celebra ancora la messa. Si raggiungerà la vetta del Monte Fumaiolo e le sorgenti, chiamate “Vene”, del fiume sacro di Roma: il Tevere, che sgorga dalle sue pendici e comincia da quassù il lungo viaggio attraverso Toscana e Umbria fino alla capitale. Il percorso presenta alcuni tratti di salita ed è di media difficoltà. Tre le ore di percorrenza in un ambiente quasi sempre ombreggiato. Durante il tragitto si incontrano alcune fonti e il Rifugio Biancaneve, dove è possibile trovare un ristorante e il bar. È consigliato munirsi di una cartina escursionistica dettagliata dell’area.
DA NON PERDERE Falesie delle Balze Eremo Sant’Alberico Foresta del Monte Fumaiolo Sorgenti del Tevere |
PERCORSO
La foresta del Monte Fumaiolo |
Questo percorso escursionistico parte dalla località Balze, raggiungibile percorrendo la S.S. E45 in direzione Orte. Uscendo a Verghereto si seguono le indicazioni per Balze raggiungibile in circa 9 km di tornanti. Posto a 1096 metri s.l.m., Balze costituisce il paese più alto dell’Appennino romagnolo1. La sua fondazione è fatta risalire dalla tradizione in seguito ad una apparizione della Madonna da parte di due pastorelle il 17 luglio del 1494. Questa è un’area dell’Appennino caratterizzata da formazioni geologiche singolari che variano dagli strati di formazioni calanchive di argille tipiche dell’Appennino romagnolo alle rupi granitiche e verticali che caratterizzano questo angolo di Romagna al confine con Toscana e Marche. Per questo Balze e i suoi dintorni vengono anche definiti le “Dolomiti di Romagna”. Il sentiero parte appena usciti dal paese sulla strada che porta a Capanne ed è indicato da un cartello giallo con l’indicazione Eremo di Sant’Alberico. Il primo tratto è caratterizzato da una strada ciottolata che sale ripida in una stretta conca delimitata da scoscese pareti di roccia. Si cammina in un ambiente in ombra e ricco di ontani, frassini e faggi. D’estate è apprezzabile il fresco anche se l’umidità rende scivoloso il terreno. Dopo circa 30 minuti, ci si trova di fronte ad un bivio: a sinistra si sale diretti verso il Monte Fumaiolo, a destra si raggiunge Sant’Alberico. Si prende a destra e si segue la strada in leggera discesa fino a raggiungere l’Eremo. Una sosta è vivamente consigliata. L’edificio in pietra, confinato da un muro in sasso e da un cancello in ferro battuto, è immerso in una ricca vegetazione e perfettamente integrato con la natura circostante. Qui c’è anche la possibilità di rifornirsi di acqua. Fondato, secondo tradizione, prima dell’anno Mille da San Romualdo accanto ad una fonte ancora oggi ritenuta taumaturgica, è stato ed è meta di pellegrinaggio, ed è l’unico romitorio ancora in efficienza. |
Fonti del Tevere |
Recuperato grazie all’opera di Don Quintino Sicuro (morto nel 1968), è oggi abitato da un solo eremita, Fra’ Vincenzo, che accoglie i visitatori e celebra la messa nella piccola cappella dell’Eremo. Nel giardino, ben mantenuto, si trovano la tomba di San Quintino, un altare e panche in pietra. Oltrepassato l’eremo, il sentiero sale a sinistra immerso in un sottobosco di felci. La foresta è rigogliosa e lascia passare la luce del sole a tratti. Giunti ad un bivio, si continua a salire verso destra in direzione Monte Fumaiolo: il bosco diventa di faggi. Si cammina ora completamente immersi nella vegetazione anche se, lasciando per qualche metro il percorso principale, si può godere di un bel panorama sulle montagne tra la Valle del Savio e quella del Marecchia che scendono sulla destra. Continuando lungo il sentiero, si raggiunge un piazzale che funge da parcheggio e si incrocia la strada sterrata che sale dal Valico del Monte Fumaiolo (1400 metri s.l.m.). Si prosegue sulla sterrata seguendo le indicazioni Rifugio Biancaneve, posto sulla sommità degli impianti sciistici del Monte Fumaiolo. Da qui, seguendo i cartelli segnaletici si scende lungo un sentiero ben curato verso le sorgenti del fiume Tevere. La fonte, denominata “Vena” è, alle sorgenti, poco più che una fontana ed è segnalata da una colonna in marmo sovrastata da una statua che raffigura un’aquila. Un cartello invita a non calpestare il rigolo d’acqua che comincia a scendere verso Balze per poi proseguire verso la Toscana, dove tocca Pieve Santo Stefano e Sansepolcro, e dirigersi verso Roma. Si segue il sentiero in discesa che costeggia il “torrente” fino a giungere ad un ampio piazzale dove si trova l’Albergo Fumaiolo. Da qui si prende la S.P. 35 che porta da Alfero a Balze seguendo le indicazioni per quest’ultima località. In trenta minuti circa di camminata si giunge nuovamente al piccolo paese delle Balze, annunciato da una imponente parete di roccia che si innalza sulla sinistra. L’itinerario si conclude nella piazza principale del paese, una bella terrazza con una vista panoramica sulle circostanti valli e montagne dalle cime smussate. |
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APPROFONDIMENTI
• SANT’ALBERICO
Sulla vita di Sant’Alberico non vi sono testimonianze certe, ma sembra molto affine a quella di San Romualdo, con cui condivise gli imperativi di una vita austera e solitaria, votata alla meditazione e alla preghiera. Si dice che il santo appartenne, come San Romualdo, a una nobile e ricca famiglia di Ravenna o toscana. Alberico, toccato da una profonda fede cristiana, abbandonò la vita mondana per ritirarsi in contemplazione presso l’Abbazia Benedettina di Valle Sant’Anastasio, nei pressi di San Marino. Nelle sue peregrinazioni, giunse poi all’Eremo di Ocri, eretto da San Pier Damiani nei pressi di Sarsina, da qui si spostò nuovamente alla ricerca di un luogo più silenzioso e solitario. Giunse così sul Monte Fumaiolo, in un Eremo vicino a Balze, fondato da San Romualdo intorno all’anno Mille (952 - 1027), dove visse fino alla sua morte, che si ritiene sia avvenuta nell’agosto del 1050. Sant’Alberico visse in questi luoghi in completa solitudine e isolamento e oggi l’Eremo porta il nome di Celle Sant’Alberico. Si ha testimonianza che nel XIV secolo la salma del santo fu trasportata dall’Eremo a Valle Sant’Anastasio e tumulata in una parete dell’Abbazia e rinvenuta in maniera fortuita dal Vescovo Consalvo Durante. Nel 1698 il Vescovo Bernardino Bellocci dispose che la salma fosse fatta ritornare all’Eremo delle Balze, dove è conservata in una teca la tibia del santo. Si pensa che questa reliquia abbia poteri taumaturgici e possa guarire dai dolori alle ossa e alla schiena e dall’ernia, perciò è stata oggetto di numerosi pellegrinaggi. L’Eremo, uno dei pochi a es-sere rimasto in funzione, è visitabile da maggio a ottobre. Lo si raggiunge attraverso un’antica mulattiera, che diparte dalla località Capanne, in meno di un’ora di cammino. Per informazioni: Pro Loco di Balze tel. 0543.906589. |
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SITI INTERNET D'APPROFONDIMENTO
• www.comunitamontanaappenninocesenate.it
• www.appenninoromagnolo.it
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Data: 2/12/2024 |
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