|
ITINERARIO 42 (Forlì)
CICLOTURISMO, STORIA E SAPORI ROMAGNOLI
Distanza: 32 km Durata: mezza giornata Periodo consigliato: da settembre a novembre Partenza e arrivo: Forlimpopoli, Piazza della Libertà
Trentadue chilometri in tutto per un percorso cicloturistico che nonostante alcuni tratti in salita può essere consigliato a tutti. Molte sono infatti le soste suggerite e molto il tempo che potrà essere dedicato alla scoperta di paesi e borghi come quelli di Forlimpopoli e Bertinoro. Ci si potrà soffermare alla ricerca di testimonianze storiche come quella del Santuario della Madonna del Lago o infine alla semplice ammirazione del paesaggio collinare della campagna romagnola. Dal balcone di Bertinoro si può godere di un panorama mozzafiato su tutta la costa romagnola. Il percorso segue per il primo tratto il tracciato della Strada dei Vini e dei Sapori forlivese. Numerose sono anche le possibilità di assaggiare specialità gastronomiche come il prosciutto stagionato, la piadina romagnola, il miele, la pasta fatta in casa oppure acquistare frutta e verdura tipica come cicoria, pesche, albicocche o infine degustare vini come il bianco Albana e il rosso Sangiovese. Si consiglia l’utilizzo di una mountain bike o di una citybike, proprio perché meglio si adattano al tipo di itinerario.
DA NON PERDERE Rocca di Forlimpopoli Collezione privata della Macchina da Caffè Ospedaletto di Bertinoro Cantine e aziende agricole Piazza della Libertà Santuario della Madonna del Lago |
PERCORSO
Colleggiata San Ruffillo a Forlimpopoli |
Piazza Garibaldi, il cuore di Forlimpopoli1, è la base di partenza di questo itinerario cicloturistico. La cittadina, sorta sulla via Emilia tra Forlì e Cesena, vanta un centro storico di grande pregio. Sull’ampia piazza si affaccia la rocca cittadina. Oggi sede del comune, le origini del fortilizio si fanno risalire al XIV secolo. La rocca conserva la sua struttura a pianta quadrangolare, con quattro torrioni agli angoli e il bastione d’ingresso a ponte levatoio: entro le mura, un bel cortile interno in cui si celebrano spettacoli e manifestazioni e il singolare teatro intitolato a Giuseppe Verdi. Nei sotterranei si trova il Museo Archeologico Civico, uno dei più importanti dell’Emilia Romagna. Sulla piazza principale si affacciano, tra gli altri, anche Palazzo Ginanni e Palazzo della Torre. Forlimpopoli è conosciuta ai più come la città Artusiana. Pellegrino Artusi, autore de L'arte la scienza in cucina e l'arte di mangiar bene nacque a Forlimpopoli il 4 agosto 1820, ed in suo nome, e nel nome del buon gusto culinario, ogni anno nella cittadina si celebra nel mese di giugno la Festa Artusiana. |
Centro Residenziale Universitario di Bertinoro |
Dalla Piazza Garibaldi si pedala per un breve tour cittadino, lungo via Saffi, antico Borgo Maestro della città, dove si trovano Palazzo degli Zampeschi, quello del musicista Marco Uccellini e quello delle famiglie Mignani Lolli. Si svolta poi a destra in via Artusi dove sorge la collegiata di San Ruffillo, dalle lontane origini paleocristiane. Da qui si prosegue fino a via Alcide De Gasperi dove si effettua una svolta a destra e dopo alcune decine di metri ancora a destra in via Andrea Costa: in questa strada si trova la Chiesa dei Servi, edificata intorno al ’500. Proseguendo si raggiunge la via Emilia dove si svolta a sinistra in direzione Cesena e dopo circa 1 km si imbocca la strada a destra seguendo le indicazioni per Bertinoro. Il tragitto, inizialmente in pianura, sale all’improvviso in uno strappo di circa 200 metri all’altezza dell’abitato di Ospedaletto di Bertinoro per poi ritornare pianeggiante. Sulla destra, al civico 2511, si incontra un’originale collezione privata dedicata alla storia della macchina da caffè espresso2 che contiene al suo interno importanti esemplari della centenaria storia della bevanda italiana. Il paesaggio cambia radicalmente offrendo una grande varietà di colori, profumi e scorci di grande interesse: si possono ammirare un susseguirsi di dolci colline coltivate a frutteti e vigne. Si sta pedalando, come ricordano alcuni cartelli segnaletici, su una diramazione di quella che è la Strada dei Vini e dei Sapori della Provincia di Forlì-Cesena. Numerose le aziende agricole che offrono la possibilità di assaggiare ed acquistare i prodotti tipici di questa terra: pesche, albicocche, uva, miele e soprattutto vino. Questa è infatti la terra del bianco Albana e del rosso Sangiovese, vini ottenuti dalle uve coltivate da decenni in questo territorio. |
Rocca di Bertinoro |
Dopo aver oltrepassato il bivio per Fratta Terme, la strada comincia nuovamente a salire anche se in modo graduale. In corrispondenza di un’ampia curva verso destra, si trova una strada che scende ripida con l’indicazione Panighina. Si consiglia una sosta e una breve deviazione di poche centinaia di metri lungo questa via per poter vedere le belle ville contornate da grandi parchi che affiancano la strada su entrambi i lati. Queste dimore storiche, oltre che splendidi giardini, vantano importanti cantine che in certi periodi dell’anno vengono rese accessibili al pubblico. Ripresa la strada principale si entra tra le prime case di Bertinoro e dopo una ripida ascesa di un centinaio di metri, si giunge ad un bivio in cui si svolta a destra in via Roma. Il vicolo irregolare con pietre e ciottoli si addentra all’interno della cittadina arroccata su uno dei primi colli forlivesi. La carraia continua stretta tra case a schiera e piccoli ristoranti fino a sfociare nella bella Piazza della Libertà. Questa rappresenta il fulcro del borgo. Su di essa si affaccia il Palazzo Comunale eretto da Pino degli Ordelaffi nel 1306, la Torre Civica con campane che risalgono alla prima metà del ‘500, la Cattedrale, dedicata a S. Caterina risalente al 1500. Da qui, un ampio piazzale permette di godere di un panorama impareggiabile su tutta la pianura romagnolan fino al mare Adriatico: per questo Bertinoro viene anche definito il balcone di Romagna. Si lascia la piazza e si prosegue in salita su via Oberdan, lasciando sulla destra la Colonna delle Anelle, simbolo dell’ospitalità eretto nel XIII secolo per porre fine alle dispute delle famiglie nobili locali che facevano a gara per ospitare i forestieri che a questa colonna legavano i cavalli. In breve si raggiunge la sommità del colle dove giganteggia la Rocca. Questo edificio a pianta rettangolare con quattro torrioni circolari, un bel camminamento di ronda, è in parte oggi utilizzato dall’Università di Bologna per lezioni, master e meeting. Questo centro è infatti sorto nel 1994 per accogliere le scuole estive e i dottorati di ricerca organizzati dall’Alma Mater Studiorum di Bologna. Il vecchio maniero ospita il Museo Interreligioso, dedicato alle tre religioni monoteiste del Mediterraneo, che mira a promuovere il dialogo tra i popoli di diversa fede. |
Colonna delle Anelle a Bertinoro |
Imboccata via del Soccorso, una ripida discesa porta ad un bivio in cui si svolta a destra, direzione Cesena. Un leggero falsopiano in discesa, ombreggiato da file di tigli, riporta l’itinerario fuori dalle mura cittadine, nel tipico esempio di campagna romagnola. Sulla sinistra si può godere di un altro bellissimo scorcio di panorama. Si prosegue tra colline ondulate in un susseguirsi di saliscendi passando gli abitati di Bracciano e Lizzano e dopo una ripida discesa si giunge alla strada numero 71 all’altezza di Torre del Moro. Si svolta a sinistra e si prosegue in direzione via Emilia fino a raggiungere la statale tra Capocolle e Cesena. Si attraversa e si prosegue diritto, si oltrepassa un cavalcavia e alla successiva rotonda si svolta a sinistra in direzione di Santa Maria Nuova. Il percorso corre ora parallelo alla autostrada A14, su una piccola carraia di campagna. Raggiunto il piccolo abitato, in cui nacque ed è sepolto Aldo Spallicci, letterato, uomo politico di governo ma sopratutto poeta e cultore dello spirito e della tradizione romagnola, si svolta sinistra e dopo circa 3 km si raggiunge nuovamente la via Emilia. All’incrocio si prosegue verso l’abitato della Panighina, antico luogo di fonti termali cloro-saline, sulfuromagnesiache conosciuto fin da tempi antichissimi. Passato l’abitato e prima di giungere ad una ripida salita, si svolta a destra in una strada secondaria. In poche centinaia di metri si raggiunge il Santuario della Madonna del Lago, posto in luogo isolato e silenzioso. La località prende il nome dall’antica presenza di uno specchio d’acqua ora completamente prosciugato. Secondo la tradizione, durante le lotte dell’ottavo secolo, una immagine della Madonna impressa su tela scampò al fuoco. Si dice, infatti, che per salvare la Madonna dalle fiamme, si immerse nel lago la tavola di legno che reggeva il dipinto, ritrovato miracolosamente intatto. Lasciato il Santuario, si svolta a sinistra e su strada stretta si raggiunge nuovamente via Cellaiomo, percorsa ad inizio itinerario. A questo punto si svolta a destra e si raggiunge nuovamente Forlimpopoli la città da cui siamo partiti. |
|
|
|
|
|
|
APPROFONDIMENTI
• IL PASSATOR CORTESE
Stefano Pelloni è una figura leggendaria della Romagna, che ha affascinato per secoli, originando storie e racconti che si perdono nel mito. Pelloni è più noto per il soprannome di Passator Cortese, che si guadagnò col suo mestiere di traghettatore sul fiume Lamone tra Russi e Bagnacavallo durante gli anni della giovinezza. Fu durante queste notti che Pelloni entrò in contatto con truffatori e banditi. Il suo odio verso la dominazione austriaca e lo Stato Pontificio lo indusse poi a darsi alla macchia e a lottare per i più deboli e più poveri, in concomitanza con i moti insurrezionali dal 1840 al 1849. La sua cortesia, cantata anche da Giovanni Pascoli, è nota ma c’è chi lo definì violento e spietato. In Romagna, ebbe ed ha tutt’ora una grande popolarità e fu personaggio mitico e rappresentativo di questa terra. In una delle tante avventure, il Passatore fece irruzione anche nella città natale di Pellegrino Artusi, futuro maestro della cucina italiana. La notte del 25 gennaio 1851, si intrufolò nel teatro cittadino della Rocca di Forlimpopoli durante il secondo atto di una commedia. Insieme ai suoi compagni armati invitò il pubblico, tutte persone altolocate, a versare un contributo per la sua causa di bandito benefattore. Fuori legge, ma gentile, venne tradito da uno dei suoi stessi uomini, Ludovico Rambelli, comprato probabilmente dal Governo. Raggiunto nel capanno che fungeva da nascondiglio, venne ucciso il 23 marzo 1851 in uno scontro a fuoco da Apollinare Fantini. Sul passatore vigeva una taglia di 3 mila scudi. |
• ALBANA VINO TIPICO
Dolce e suadente è il sapore dell’Albana, uno dei tipici vini di Romagna, che la tradizione vuole si consumi a fine pasto, per accompagnare i dolci. Il vitigno dell’Albana è autoctono, a bacca bianca e forse il suo nome deriva proprio dalla sua colorazione, dal latino albus, ma alcuni storici ritengono che il nome derivi dai Colli Albani, da cui scesero i popoli colonizzatori della Romagna. A seconda delle vinificazioni l’Albana può essere dolce, secca e passita. Quest’ultima variante si ottiene lasciando passire le uve prima della vinificazione; il vino risulta così più corposo e vellutato, dal sapore più intenso e dal profumo più inebriante. Squisita da sorseggiare da sola, può essere accompagnata da dolci e da formaggi stagionati, quale per esempio il Fossa. L’Albana è stato il primo vino in Italia ad ottenere la Denominazione di Origine Controllata e Garantita, nel 1987. |
• CENTRO RESIDENZIALE
Nella rocca di Bertinoro, immerso nel silenzio e nella tranquillità, sorge il Centro Residenziale Universitario di Bertinoro. Nato nel 1994, dalla volontà del senatore Melandri, per accogliere le scuole estive e i dottorati dell’Alma Mater Studiorum di Bologna, oggi vanta un calendario ricco di eventi ed iniziative. Il Centro si sviluppa all’interno di tre grandi costruzioni storico monumentali, situate alla sommità del colle. All’interno del Rivellino, antico avamposto, si trovano le aule per lezioni e conferenze e gli uffici; la Rocca ospita lo spazio accademico e ricettivo; la Foresteria, infine, ricavata dal seminario della Diocesi di Bertinoro, è composta da 89 stanze e da uno spazio per la ristorazione. Il Centro è dotato di tutte le migliori tecnologie informatiche e audiovisive, a completa disposizione dei suoi ospiti, e offre stanze confortevoli, singole e doppie. Poco lontano dal Centro si trova il Museo Interreligioso, che mira ad incentivare la comprensione, il dialogo e il rispetto attraverso la conoscenza delle tre religioni monoteiste che si affacciano sul Mediterraneo: Cristianesimo, Ebraismo ed Islam. Per informazioni: tel. 0543.446500 www.ceub.it |
|
|
SITI INTERNET D'APPROFONDIMENTO
• www.comune.forlimpopoli.fc.it
• www.espressomadeinitaly.com
• www.comune.bertinoro.fo.it
|
|
|
|
|
|
|
|
Data: 2/12/2024 |
|
|
|
|
|
|