52 Domeniche in Romagna
 
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ITINERARIO 43 (Rimini)
   
VIAGGIO NELLE TERRE MALATESTIANE
VIAGGIO NELLE TERRE MALATESTIANE
Distanza: 60 km
Durata: una giornata
Periodo consigliato: da settembre a dicembre
Partenza e arrivo: San Giovanni in Marignano

Pochi chilometri di tornanti, campi coltivati, rocche, torrioni e castelli per assaporare un entroterra, quello riminese, in cui la storia ha lasciato segni importanti e di grande fascino, suggellati da leggende, fiabe e racconti che fanno da contorno ad un territorio già di per sè seducente. Percorreremo 75 km densi di storia, saltando da un borgo all’altro, salendo e discendendo colline dolci e piene di colori. L’itinerario, consigliabile in particolar modo nel periodo di giugno, ha come base di partenza e di arrivo San Giovanni in Marignano, bel paesino posto ad appena 3 km da Cattolica e dalla riviera romagnola. Il percorso tocca, inoltre, numerosi paesi: Saludecio, con le sue fortificazioni medievali; Mondaino, rocca malatestiana dalla forma allungata; Montefiore Conca, inserito nel prestigioso circuito dei “Borghi più belli d’Italia”. Queste sono solo alcune delle tappe consigliate nel corso dell’itinerario, sempre dominate dall’imponente fortificazione di San Marino. Bellissimi i panorami che si possono godere dalle terrazze dei castelli immersi nella storia: dalle vallate alla linea di costa del mare Adriatico.

DA NON PERDERE
Murales del borgo
Piazza Maggiore
Montegridolfo
Cerreto
Chiesa della Pace di Trarivi
PERCORSO
PERCORSO
Veduta aerea di Montegridolfo
Il punto di partenza del percorso consigliato è posto a San Giovanni in Marignano, piccolo paese alle porte di Cattolica. Questa è la zona centrale della Valle del Conca: la costa a pochi chilometri e le prime colline che si alzano. Importante centro produttivo, San Giovanni in Marignano venne definito il “granaio dei Malatesta”: entro i suoi confini erano stati costruiti una grande quantità di depositi sotterranei per cereali. Il centro può essere visitato a piedi: da non perdere la passeggiata lungo la via di Mezzo, strada principale fiancheggiata da palazzi seicenteschi da cui partono le piccole vie del centro storico. Sono visibili ancora resti delle vecchie fortificazioni seicentesche.
San Giovanni in Marignano è oggi un paese molto attivo, ricco di fiere, manifestazioni e mercati. Da ricordare la notte di San Giovanni, tra il 23 e il 24 giugno, in cui si rivivono storie e leggende di “streghe”.
Da qui si parte verso la collina, seguendo per Morciano di Romagna e svoltando a sinistra verso Saludecio. La strada sale regolare su colline dolci e allungate fino a raggiungere il borgo che, tra il 1500 e 1800, fu la cittadina più importante della Valconca.

Oratorio di San Giovanni in Marignano
Si consiglia una tappa per poter passeggiare all’interno del paese fortificato perimetrato da una cinta muraria ben conservata. Porta Marina, bella struttura risalente al sec. XIV, è la via d’accesso al centro storico. Bella la piazza Beato, di forma quadrangolare, e la grande Chiesa parrocchiale di San Biagio, definita per le imponenti dimensioni una cattedrale.
All’interno del paese è stato allestito un percorso artistico all’aria aperta, “Murales del Borgo”, che invita a percorrere le vie del centro e racconta le invenzioni più significative dell’800.
Da Saludecio si prosegue verso due dei borghi più belli dell’entroterra riminese posti a un paio di chilometri l’uno dall’altro: Mondaino2 e Montegridolfo.
Monte dei Daini, dalla collina in cui un tempo pascolavano i daini e su cui sorgeva un tempio dedicato a Diana, dea della caccia, trae il nome questo piccolo abitato dalla bizzarra forma allungata.
Il suo ruolo di prim’ordine nell’impero della
Signoria dei Malatesta viene oggi ricordato dalle porte fortificate, dalle mura imponenti, dalla rocca e dalla struttura forte del paese. Tre le strade interne del piccolo borgo: via Maggiore, la strada principale, vicolo di Ponente e vicolo di Levante.
Caratteristica del centro storico è piazza Maggiore.

La Festa delle Streghe
Edificata alla fine dell’omonima via, di una forma semicircolare (per questo dagli abitanti viene definita “piazza padella”), è il cuore pulsante di Mondaino, sede di manifestazioni, mercati ed eventi. Imponente anche la Rocca Malatestiana dove oggi ha sede il Municipio, e il Convento delle Clarisse che comprende diversi edifici, un giardino interno e la chiesetta che si affaccia su via Maggiore. Tappa successiva del percorso è Montegridolfo, uno dei paesi fortificati meglio conservati di Romagna. Il borgo, chiuso da alte mura è stato recentemente ristrutturato. La porta d’accesso, risalente al 1500, Palazzo Viviani, sorto sui resti del vecchio castello ed oggi adibito ad albergo, il Trebbio di Montegridolfo e la Chiesa di San Rocco, sono altre belle attrattive che invitano ad una passeggiata tra le vie del paese.
Una camminata in centro porta via poco tempo e permette di godere begli scorci di paesaggi con vista sull’intera costa romagnola.

Chiesa della Pace di Trarivi
Da Montegridolfo si ripercorre a ritroso l’ultimo tratto del percorso verso Mondaino dove si svolta a sinistra verso Tavoleto. Si continuano a percorrere strade collinari, generalmente poco affollate e caratterizzate da saliscendi dolci, abbelliti da frutteti, ulivi, boschi, case di campagna, torrenti. Rocche, castelli e torri dominano in tutte le direzioni dai colli più elevati e fanno di questa vallata una attrattiva unica nel suo genere.
San Marino, con le sue rupi verticali che si alzano per più di 400 metri e i suoi castelli restano sempre a portata d’occhi. È consigliata una breve sosta a Cerreto, bel borgo fortificato, su cui sono state costruite leggende e storie curiose e divertenti che vedono per protagonisti i suoi abitanti.
Giunti a Tavoleto si prosegue verso Montefiore Conca, borgo che rientra nel prestigioso circuito dei “Borghi più belli d’Italia” e che merita particolare attenzione.
La rocca imponente, simbolo del potere malatestiano nella Valconca, sembra costruita per ostentare il potere della casata e per trasformare il castello in un baluardo inespugnabile. Da non perdere la passeggiata intorno alle mura, accessibile a fianco dell’edificio di Porta Nova, che offre un gratificante momento immersi in un ambiente naturale di prim’ordine.

Castello di Montefiore Conca
All’interno del borgo, in via Roma, sorge una bottega di vasai, in cui si possono trovare forni a legna e torni a piede, per conoscere vecchie tecniche di lavorazione della terracotta. Si discende verso la Valconca e raggiunta la strada principale, si svolta a sinistra verso Taverna e poi a destra seguendo le indicazioni Montescudo, ultima tappa dell’itinerario.
Questo avamposto ebbe un ruolo importante nella geometria difensiva dei Malatesta in quanto confinante con il Montefeltro.
Il Castello di Albereto con le sue imponenti mura, le tre torri circolari, la torre campanaria e la terrazza belvedere, costituisce un bell’esempio di paese fortificato.
In via San Paolo dell’Olmo si trova un raro esempio di ghiacciaia di epoca malatestiana. Bello anche il Bosco di Albereto, di circa 25 ettari, da esplorare a piedi.
Si consiglia poi la visita alla Chiesa della Pace di Trarivi, antica pieve dell’omonima località, oggi dedicata alla fratellanza tra i popoli e in cui si trova anche un museo che raccoglie testimonianze delle battaglie sulla linea Gotica Orientale, linea difensiva costruita dai militari tedeschi nel 1944 e che attraversava l’Italia da Massa Carrara a Rimini.
Da qui, seguendo le indicazioni per Cattolica (24 km), si ritorna al punto di partenza.
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APPROFONDIMENTI

SAN GIOVANNI E LA FESTA DELLE STREGHE
A San Giovanni in Marignano all’inizio dell’estate ha luogo la Festa delle Streghe. La manifestazione paesana si prolunga per una settimana intera e culmina nella notte tra il 23 e il 24 giugno. Le vie del borgo si animano di maghi, cartomanti e streghe, tra spettacoli e sortilegi. San Giovanni in Marignano coglie così un’antichissima tradizione che vuole che nella notte di San Giovanni, a mezzanotte, le streghe si radunino per un grande Sabba e percorrano le strade della città. Gli abitanti pongono sulle porte di casa il fiore dell’erba carlina, puntellato di migliaia di capolini, o le scope di saggina, dalle migliaia di fili, per impedire che le streghe possano entrare, poiché sono costrette a contarli ad uno ad uno, fino allo spuntare del giorno. La notte di San Giovanni rappresenta anche un peculiare momento astrale: il solstizio d’estate, che viene ancora oggi celebrato con grandi fuochi e falò, come rituali dedicati al sole, che si dice, in questa notte, si sposi con la luna. L’origine di questa festa risale al I secolo a.C., quando San Giovanni Battista, la notte del 24 giugno, venne sacrificato per il capriccio di Salomè, figlia di Erodiade sposa di Erode Antipa. Erode aveva fatto catturare Giovanni Battista poiché lo accusava di nozze adultere, ma il motivo più profondo era che Giovanni denunciava la cattiva condotta dei Farisei e preannunciava l’arrivo del Messia. Sedotto Erode con una danza, Salomè volle la testa del Battista su un vassoio d’argento. Si dice che la notte prima di San Giovanni, al grande Sabba delle streghe prendano parte anche Erodiade e Salomè, costrette a vagare, per questo delitto, per l’eternità.
Da questa storia frammista di leggenda, credenze popolari e culti pagani, sorgono numerosi rituali esoterici e alchemici.
C’è chi ancora usa tenere addosso i fiori dell’iperico, simbolo di questa festa insieme alla lavanda, l’artemisia e la ruta, per proteggersi dai sortilegi, solo un ricordo sono i rituali propiziatori per trarre presagi.


SITI INTERNET D'APPROFONDIMENTO

www.comune.san-giovanni-in-marignano.rn.it
www.mondaino.com
www.terrediconfine.it
www.comune.montegridolfo.rn.it
www.comune.montescudo.rn.it

 
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Data: 2/12/2024
52 Domeniche in Romagna
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