52 Domeniche in Romagna
 
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ITINERARIO 45 (Forlì)
     
VILLE E DIMORE, MEMORIE STORICHE
VILLE E DIMORE, MEMORIE STORICHE
Distanza: 38 km
Durata: mezza giornata
Periodo consigliato: da marzo a novembre
Partenza e arrivo: Forlì, Casello autostradale

Strade pianeggianti e poco trafficate, coltivi, ville storiche e casolari contadini, scorci di paesaggi quieti e rilassanti: sono gli ingredienti di questo facile itinerario cicloturistico. Il percorso si snoda lungo la campagna che caratterizza il territorio di pianura tra le province di Forlì e Ravenna. Durante la pedalata scopriremo numerosi piccoli centri abitati, come Coccolia, San Pietro in Vincoli, Gambellara, San Pietro in Trento.
In poco meno di 40 km attraverseremo queste zone pianeggianti, costeggiando fiumi e campi coltivati e osservando con la dovuta attenzione i luoghi che di solito percorriamo frettolosamente in automobile. Non mancheranno le sorprese, anche per coloro i quali abitano vicino a questi distretti e che ignorano l’esistenza di dimore storiche, come ad esempio Villa Pasolini
Dall’Onda, Villa Jole, Villa Ramona e tante altre.
La quasi totalità degli edifici storici citati, purtroppo, non è visitabile internamente. Tuttavia, la bellezza dei grandi parchi, abbelliti da piante centenarie e la natura rigogliosa in cui sono immerse, rendono giusto contrappeso a questa mancanza.


DA NON PERDERE
Villa Pasolini,
Villa dalla Torre,
Villa Triossi,
Villa Jole
Villa Agnese,
Villa Maria
Pieve San Pietro in Trento
Villa Ramona
PERCORSO
PERCORSO
Villa Monaldina, sulla strada tra Forlì e Ravenna
Posteggiata l’automobile, per chi scegliesse di compiere l’itinerario su due ruote, nel parcheggio dell’autostrada all’uscita del casello di Forlì, si tiene la sinistra seguendo le indicazioni per la zona industriale.
Giunti alla rotonda, si svolta a sinistra in via Cervese.
Superato il ponte di Bagnolo, si svolta a sinistra. Da qui, lasciato alle spalle il traffico delle vie principali, si può cominciare a godere da subito del territorio di campagna della pianura forlivese.
Proseguendo sulla strada secondaria che, dopo un cavalcavia, corre sul fianco del fiume Ronco, si giunge a Borgo Sisa. Questa piccola manciata di case ha la particolarità di sorgere esattamente sul confine tra Ravenna e Forlì: la parte sud del paese appartiene infatti all’amministrazione provinciale forlivese, quella nord a quella ravennate. Dopo circa 3 km, si intravedono sulla sinistra alcune abitazioni del paese di Coccolia.
Un ponte sul fiume Ronco, proprio di fronte ad un grande mulino industriale, consente di raggiungere la località. A metà strada fra Ravenna e Forlì la piccola cittadina si sviluppa lungo un solo lato della strada principale, via Ravegnana.
L'unico edificio che si trova sull'argine del fiume è l'ex stazione della tramvia a vapore che collegava Meldola a Ravenna (dal 1882 al 1929). A Coccolia e nei suoi dintorni sorgono alcune storiche dimore che meritano
una certa attenzione. Tra queste la residenza dei Conti Pasolini dall’Onda, costruita dal vescovo di Forlì nel 1600, si trova in via Ravegnana alla fine dell’abitato.
Al centro della villa si eleva la torre e attigua ad essa c'è una serra dove vengono riparate, in inverno, piante di limoni.

Villa Ginanni
Un grande parco con alberi secolari fa da contorno agli edifici, quasi nascondendoli alla vista. Da segnalare inoltre Villa Monaldina, anch’essa su via Ravegnana. Ritornati sull’altro argine del fiume, si prende via Budria. Sulla sinistra si incontra l’imponente ingresso della villa dei Conti Della Torre. Su questa via sorge anche una cappella dove sono sepolti i componenti della famiglia Della Torre. Si continua lungo questa strada immersi nella campagna formata da campi seminati a cereali, frutteti, fossi, siepi e casolari.
Al bivio successivo si svolta a sinistra seguendo le indicazioni per San Pietro in Vincoli. Nei dintorni di questo piccolo borgo di pianura, uno dei più importanti del territorio, si trovano altre importanti dimore storiche, case in cui soggiornavano i proprietari terrieri nel periodo delle coltivazioni che va da aprile a novembre. Immersa nel verde di un vasto parco, ad angolo con le vie Rustica e Santa Croce, ne costituisce un bel esempio Villa Triossi. Un tempo appartenuta alla nobile famiglia ravennate dei Donati, l’edificio è in stile classico su tre piani, fiancheggiata da due costruzioni della stessa epoca: uno è l'oratorio gentilizio dedicato a S. Bartolomeo Apostolo. La villa è arredata con mobili d'epoca, quadri ed oggetti del ’700 e dell’800. In via Gambellara si trova poi l’elegante Villa Jole: attorno all’edificio un bel parco con tigli, ippocastani, magnolie, lecci, querce, platani. Alla periferia di San Pietro in Vincoli, si trova infine la casa dei Missionari Saveriani.
Fino agli anni '60 nella villa, di origine settecentesca, aveva sede la scuola di formazione dei Padri Saveriani, ora funziona come luogo di riposo per i missionari che tornano per brevi periodi dai luoghi di missione.
All’interno del bosco che circonda la dimora, sorge un oratorio dedicato a Santa Teresa d’Avila. Da San Pietro in Vincoli si pedala verso est seguendo le indicazioni per San Pietro in Campiano. Raggiunto un primo incrocio si svolta a sinistra in direzione di Carraie.
Il piccolo paesino in cui vivono meno di 800 anime, sorge lungo via Cella e non presenta particolari attrattive.

Villa Ramona
Continuando lungo lo scolo del Fiumicello, in meno di 2 km si
raggiunge Santo Stefano.
Il paese è citato in documenti storici del 1186 che testimoniano la sua origine antica. La chiesa parrocchiale è dedicata a Santo Stefano in Nazaret e sorge su via Cella. Da segnalare Villa Ginanni: nonostante il suo pessimo stato di conservazione, l’edificio appartenuto ai Conti Ginanni e costruito verso la fine del ’700, presenta un’entrata imponente con quattro colonne d’ingresso e una facciata di grande impatto.
Si prosegue e dopo circa 4 km, prima di oltrepassare il Fosso Ghiaia, si svolta a sinistra per Gambellara. Il paese si distende, caratteristica principale di queste località della pianura ravennate, lungo l’omonima via principale. La Chiesa di San Giacomo, riedificata nel 1690 ristrutturata nel 1964, ha una bella facciata e rappresenta un esempio tipico di parrocchia cittadina. Al centro del paese, sulla destra si trova Villa Agnese, ex Casino Galletti, costruita da Carlo Abbiosi nel 1750. Sorge infine su via Viazza Villa Maria, risalente alla fine del ’700. Il grande parco che la circondava risulta oggi molto ridimensionato e nel cortile sono visibili una costruzione adibita ad abitazione dei dipendenti agricoli e un oratorio. Da Gambellara si seguono le indicazioni per San Pietro in Vincoli e giunti ad un bivio si svolta a destra per raggiungere la via Ravegnana.
Attraversata la statale, si continua per circa 3 km e si seguono le indicazioni San Pietro in Trento.
Questa località merita un’attenzione particolare.
Da segnalare l’antica Pieve in stile bizantino dedicata ai santi Pietro e Paolo. L’edificio religioso ha origini che si fanno risalire prima del X secolo e presenta una bella facciata e interni importanti disposti su tre navate: l’abside circolare conserva frammenti di affreschi e sulla porta d’ingresso si trova un’importante bifora spartita da una snella colonna. Oltre alla pieve, San Pietro in Trento vanta anche alcune importanti residenze. Tra queste, Villa Ramona costruita verso la fine del ’500.
La bella facciata termina con un alto frontone a timpano con orologio e una statua di San Rocco, cui la famiglia Dal Corno, prima proprietaria, era votata. Degno di grande interesse è il cancello in ferro battuto risalente al sec. XVII. Nei dintorni dell’abitato si trova Villa Branzanti (sec. XVIII) che appartenne ai Malagola di Forlì, quindi ai Branzanti di Ravenna e torre Albicini dei Marchesi Albicini di Forlì. Ripreso l’itinerario, si continua in direzione di Barisano e poi a sinistra per Roncadello. Giunti al paese, si oltrepassa il sottopassaggio dell’autostrada A14 e al successivo incrocio si svolta a sinistra. Dopo aver percorso un lungo rettilineo di circa 3 km parallelo all’autostrada si raggiunge via Zampeschi: a questo punto si svolta a sinistra e poi immediatamente a destra per raggiungere nuovamente via Ravegnana e tornare facilmente al parcheggio posto al casello autostradale di Forlì.
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APPROFONDIMENTI

FRAMMENTI DI STORIA TRA LE MURA DELLE VILLE
“Le donne, i cavallier, l’arme, gli amori…” Testimonianza della nascita, del trionfo e del declino dello stile di vita aristocratico, fra tardo Medioevo e Novecento, le ville che punteggiano la campagna romagnola potrebbero narrare chissà quanti aneddoti e frammenti di vita oggi perduti per sempre.
Fra quelle toccate nell’itinerario, la Ramona di S. Pietro in Trento meglio di ogni altra può incarnare la sintesi di questa storia comune. Il parco che oggi la circonda, per quanto vasto, è solo l’ombra di quello che la famiglia Lovatelli aveva realizzato per le proprie delizie settecentesche, con il teatro all’aperto con quinte di cipressi dove si recitavano commedie e pastorali in onore degli ospiti. Un secolo dopo furono proprio le sale della villa ad ospitare le nottate di gioco d’azzardo con cui il conte Teseo dilapidò il patrimonio di famiglia. Lo stesso retrogusto decadente che si prova di fronte a villa Della Torre, passata alla famiglia nel 1857 dopo la morte del conte Carlo Arrigoni, ultimo della sua casata, che l’aveva fatta costruire e forse progettata in prima persona. Sull’altra sponda del Ronco, villa Pasolini ci parla invece di una solida imprenditorialità agraria, tradizione della tenuta fin da quando era di proprietà di Marco Fantuzzi, l’“illuminista” ravennate per antonomasia, e rinnovata in seguito dalla famiglia Pasolini: qui comparve a metà Ottocento una delle prime trebbiatrici a vapore della Romagna. Il lato romantico del XIX escolo aleggia invece a pochi chilometri di distanza, a Filetto, rifugio estivo di George Byron durante la sua permanenza a Ravenna accanto a Teresa Gamba.
Purtroppo della villa Spreti, presa in affito dal poeta, non resta che il ricordo: fu infatti distrutta dalle mine dei tedeschi in ritirata nel 1944.

VILLA SAFFI
Più vicina a Forlì, precisamente nella piccola frazione di San Varano, si trova un’importante villa, famosa perchè è illuogo in cui visse e morì Aurelio Saffi, uomo politico del Risorgimento. Villa Saffi è attualmente sede museale e rappresenta uno degli edifici più significativi del territorio forlivese. Originariamente convento dei Gesuiti, la dimora fu acquistata nel 1740 dal Conte Tommaso Saffi, bisnonno di Aurelio, ed utilizzata come residenza estiva dalla famiglia.
Fu sede anche di riunioni carbonare e attraverso l’edificio sono filtrate vicende storiche fondamentali per Forlì e per l’Italia. Il complesso comprende, oltre allo stabile principale, le ex scuderie e la conserva. Di grande pregio il parco che circonda la villa dove si possono trovare alcune piante secolari tra cui un maestoso cedro del Libano e, nella parte posteriore, un complesso di querce monumentali. Oggi la casa è un vero e proprio museo dove sono conservati materiali cartacei, arredi e ricordi della figura di Aurelio Saffi e di una pagina importante della storia italiana dell’Ottocento.
Info: I. A. T. tel. 0543.712435 e tel. 0543.712606.
www.comune.forli.fo.it/cultura/villasaffi.asp


SITI INTERNET D'APPROFONDIMENTO

www.racine.ra.it
www.turismo.ravenna.it

 
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Data: 2/12/2024
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